Secondo quanto emanato dall’ISTAT, i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non hanno un lavoro e non seguono un percorso di formazione, in Italia, sono il 32,4%, la percentuale più alta d’Europa. C’è chi sostiene addirittura che la diminuzione dei disoccupati del 2019 sia dovuta a un aumento degli inattivi, che hanno dichiaratamente interrotto la ricerca di un lavoro. La condizione di NEET è spesso dovuta a situazioni di disuguaglianza che impediscono l’interruzione di circoli viziosi di disagio economico ed emarginazione, rafforzate anche da un contesto familiare che difficilmente comprende il dovere di investire nelle potenzialità dei membri più giovani. Il cambiamento delle condizioni di lavoro e la conseguente diminuzione di impieghi tradizionali ha modificato la concezione del passaggio all’età adulta, finora identificato con la transizione dello studente al mondo del lavoro e con l’avvento di nuove energie da indirizzare per dare nuovo carburante alla macchina economica della produttività. Ne abbiamo parlato con Matteo Lancini, presidente della fondazione Minotauro

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