L’esibizione della svastica posta su una bara sul sagrato fuori da una Chiesa romana, dopo il funerale di una donna militante di un’organizzazione neo-fascista, la martellante propaganda antiebraica online, le manifestazioni di no-vax e no-pass che esibiscono la stella gialla o le casacche dei deportati dei campi di sterminio per protestare contro la «dittatura sanitaria» sono solo alcuni tra i segnali inquietanti di antisemitismo che attraversano le società europee. Questi esempi ci inducono a riflettere – specie nel periodo intorno al 27 gennaio – sui cambiamenti della memoria e di come il suo buon uso abbia a che fare con la tenuta della nostra democrazia.

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