Mentre la guerra fra Ucraina e Russia si intensifica, il patriarca Kirill, il capo della Chiesa ortodossa russa (che rivendica l’Ucraina come suo «territorio canonico»), non ha speso una sola parola contro gli aggressori. Anzi, obbedendo alla censura russa, parla come se in Ucraina non ci fosse la guerra: nella sua prima dichiarazione pubblica dopo l’attacco russo, ha parlato di «”profonda empatia con tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”, proprio come se gli ucraini fossero vittime di una calamità naturale. Ne abbiamo parlato con Monsignor Francesco Braschi docente di teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

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